Siracusa- “Troppe restrizioni frenerebbero l’imprenditoria locale a tutti i livelli: bisogna impedire di bloccare il territorio, che ha già dei limiti peculiari e soffre, specie nel comparto agricolo, della concorrenza straniera “low cost”.
E’ di questo avviso la cordata di associazioni datoriali del siracusano, oltre una decina, che hanno deciso di stringersi in comitato “Antiparco” degli Iblei, per far sentire la voce di dissenso, contro quella che a loro dire sembra più una decisione politica piuttosto che uno strumento di tutela e valorizzazione dei territori, che dalla sua applicazione ne risulterebbero soltanto sviliti.
” Mi sembra un disegno- spiega Nino Giarratana, vice presidente di Federproprietari Siracusa- troppo lontano da quello discusso in sede provinciale nel 2010. Bisogna avviare una concertazione seria con chi vive e produce nel territorio, sottoporre a vincolo una superficie così ampia mortificherebbe l’economia. Bisogna avviare la concertazione. Per ora non chiediamo nulla, ma la soluzione va discussa, lontani dalla campagna elettorale”.
“Il nostro è un comitato qualificato- ha spiegato Giuseppe Impallomeni, vice presidente del Consiglio comunale- composto da associazioni che producono prodotti, servizi ed occupazione. La nostra è una provincia già gravata da diversi vincoli, l’istituzione del Parco la penalizzerebbe oltremodo. Già subiamo i colpi dalla concorrenza degli altri Paesi del Mediterraneo, se aggiungiamo anche altri paletti, siamo destinati a soccombere. Per questo chiediamo di revocare queste decisioni, o l’unico effetto che conseguiranno saranno quelle dell’abbandono del territori, perché i piccoli allevatori , i contadini non riusciranno ad adeguarsi agli standard e parametri prospettati!”.
Mascia Quadarella