Catania- “No all’obbligo vaccinale per i nostri figli, sì alla libertà di scelta”. Lo hanno gridato a voce alta, amplificata da chiassosi megafoni, i genitori siciliani, ma anche calabresi, radunatisi in corteo oggi pomeriggio a Catania, in piazza Cavour, per esprimere la loro ferma contrarietà alle imposizioni previste dal decreto Lorenzin.
” Ci chiamano no vax e ci facciamo sopra una risata, perché noi siamo soltanto genitori che tutelano i propri figli e rivendicano la libertà di decidere se vaccinarli o meno”. A parlare, in apertura della manifestazione organizzata in tutta Italia dal “Coordinamento nazionale per la libertà di scelta”, è la siracusana Alessandra Palermo, che indossa la sua maglia nera, con in evidenza la scritta art 32.
I contenuti di quell’articolo costituzionale, che recita: “La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”, diventano infatti punto di partenza per la riflessione a cui i genitori siciliani invitano i governanti, affinché rivedano le loro disposizioni di “stampo coercitivo” .
“Per questo – dice Alessandra, la cui bella voce ben conosciuta in città, si rompe a tratti per la rabbia, per la foga di farsi sentire- pretendiamo gli esami pre-vaccinali e la farmacovigilanza poiché esistono anche i danneggiati da vaccino, anche se si tende ad occultare i dati riferiti a questi casi, perché esistono le lobby farmaceutiche che mirano a silenziare le segnalazioni degli effetti collaterali, dei danni”.
Alle sue richieste scandite e ripetute l’applauso collettivo è scattato corale e spontaneo. Come spontaneo è stato l’urlo di un papà che è emerso sugli altri, dai toni altrettanto esagitati, forse in cerca di giustizia, perché il figlio è uno di quei pochi casi, a cui si cerca di non fare fare testo, di considerare un’eccezione.
Lungo il tragitto percorso dai manifestanti, tuttavia, era presente anche qualche esponente del fronte a favore del decreto, che esprimeva la propria opinione sulla necessità delle vaccinazioni di massa, per evitare il diffondersi di malattie debellate negli ultimi decenni grazie appunto ai contestati farmaci, che se diverse vite hanno pregiudicato davvero tante ne hanno salvate.
Trovare, infatti, sul delicato argomento la giusta via di mezzo sarebbe un buon inizio per tutti, partendo dal garantire maggiori screening pre-somministrazione e tenendo un registro ufficiale degli effetti collaterali e prevedendo, naturalmente, un fondo per la ricerca e per eventuali risarcimenti.
Fotografie :Antonio Lucchesi
Mascia Quadarella