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Obbligo vaccinale, file interminabili al centro della Pizzuta. I medici:”Stiamo cercando di assistere al meglio l’utenza straordinaria”

Siracusa- File interminabili al centro vaccinazioni dell’Asp 8 situato alla Pizzuta:  i genitori siracusani  lamentano attese troppo lunghe, spesso  in piedi e sotto il sole, estenuanti in particolare per i bambini in fasce,  ma anche per i più  grandicelli che mal tollerano caldo e code .

La  corsa  alla regolamentazione dei richiami, per avere il libretto a norma con le recenti prescrizioni di legge, deriverebbe dallo spauracchio di non vedere ammettere i propri figli a scuola, in applicazione del recente  decreto che ha introdotto l’obbligatorietà vaccinale,  ma anche  dal timore di essere destinatari  delle sanzioni pecuniarie previste in caso di violazione.

Quindi, il sovraffollamento scaturirebbe dall’utenza straordinaria, alla quale il personale  medico e infermieristico  addetto al servizio sta tentando di dare la giusta assistenza, ma con grandi difficoltà obiettive ed ammesse .

“In media – spiega il responsabile del servizio Tito Fucile- riusciamo ad eseguire la media di  circa 25 vaccinazioni al giorno, e in alcuni pazienti raddoppiano o triplicano in base alle malattie che si devono prevenire , ma la reazione del paziente determina i tempi,  che possono essere più spediti o frenati. Se un bambino, ad esempio, si oppone o sta male è chiaro che le attese si allungano”.  “Purtroppo- sottolinea Fucile- devo dire che questa affluenza straordinaria è dovuta anche al fatto che molti genitori, vuoi perché diverse malattie erano state debellate e quindi non si temeva il contagio, vuoi per scelte personali, non hanno rispettato il calendario vaccinale e devono recuperare gli anni e le dosi perse. Ci sono  casi di bambini sottoposti ai vaccini obbligatori previsti durante i primi mesi di vita e poi lasciati scoperti per 5-6 anni”.

“ Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio – continua- ma bisogna comprendere che a Siracusa vengono a vaccinarsi bambini provenienti da altri comuni della provincia, come nel caso di Melilli, o altri scelgono di vaccinarsi da noi perché nel loro territorio gli ambulatori non sono aperti tutti i giorni, ma soltanto qualche giorno a settimana”. “Tuttavia- rassicura il medico- sembra che la direzione sanitaria stia chiedendo il supporto della medicina scolastica, in modo da snellire le attese”.

“ E’ chiaro che solo il nostro servizio può rilasciare la certificazione legale che attesta che l’alunno è in regola con le vaccinazioni, ma sarà anche a discrezione del dirigente scolastico concedere qualche proroga accettando, nell’attesa del rilascio,  la copia del tesserino delle vaccinazioni, pertanto la gente deve tranquillizzarsi perché pur mettendocela tutta non possiamo fare miracoli”.

Frattanto che si prendano le contromisure, dunque, la gente dovrà munirsi al momento di tanta pazienza e magari, calcolando i pazienti prima del proprio turno,  decidere se rimanere in fila rischiando di non ricevere il servizio  o riprovare il giorno utile seguente, cosa che sicuramente cozza con gli impegni che ogni adulto ha con il proprio lavoro. Purtroppo, i politici non hanno calcolato bene la tempistica e l’organizzazione straordinaria del servizio , a scapito, come il più delle volte accade, dei cittadini.

Mascia Quadarella

 

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Giornalista