Siracusa Dario Tota, consigliere comunale neo eletto per lo scorrimento delle liste di Progetto Siracusa, con cui si candidò alle ultime amministrative, per effetto delle dimissioni di Massimo Milazzo e Fabio Rodante, sta procedendo per la sua strada, come aveva promesso, diventando con la sua personale operazione “trasparenza” forse tormento nella tormenta, per chi preferisce navigare a vista tra “i banchi” di nebbia di Palazzo Vermexio. Il giovane avvocato, infatti, spinto dal grande entusiasmo dei neofiti ( che invero gli si legge in faccia! )sta rendendo partecipe di ogni suo atto e iniziativa la cittadinanza, cercando di onorare l’impegno preso con la gente (non ancora con i partiti!) . Indossato il suo impermeabile etico – dopo aver rinunciato ai gettoni previsti per la partecipazione alle commissioni consiliari e formalizzato, qualche minuto dopo averla occupata, la disponibilità a lasciar la poltrona, garantendo la sua firma per mandare a casa l’attuale sindaco e la giunta – ha iniziato a sfidare nel proprio agire quotidiano le “intemperie” municipali, scrivendo ogni giorno una pagina del “diario di bordo” destinato a diventare un vero dossier. Un taccuino virtuale, che forse ben presto potrebbe trasformarsi in un bollettino di guerra, che viaggia sulle pagine dei social e dei giornali, fatto di puntuali interrogazioni su questioni che riguardano l’amministrazione del capoluogo e soprattutto la sicurezza dei suoi abitanti.
L’indipendente, ancora, ha iniziato richiedendo una commissione d’indagine per verificare l’idoneità strutturale degli edifici pubblici, a partire dalle scuole, ora sta passando al controllo dei contributi alle associazioni. Tota si è buttato di testa, è il caso di dirlo, mettendocela tutta, sfidando il tornado giudiziario che si è abbattuto sul Municipio e la politica siracusana, convinto che l’immagine del territorio debba essere salvata e le ferite lasciate dalle onte e dal tempo rimarginate.
Crede al Risorgimento morale e contabile l’ex militante di An e FI e per questo si è messo all’opera, cercando di allontanare dalla sua visione e dalle sue azioni la logica dello “scarica barili” ormai infettiva a Palazzo Vermexio, virando piuttosto verso l’imminente futuro, non rinunciando però ad un’analisi critica dei giochi di potere.
“Sono indubbie – analizza- le colpe e gli errori compiuti dall’attuale governo cittadino, non ultimo quello di aver confuso le vicende interne di un partito con la guida della città, ma reputo davvero inaccettabile che alcuni tra i più grandi protagonisti della storia recente di Siracusa, che hanno rivestito anche il ruolo di assessori o consiglieri comunali, come novelle vergini vestali, puntino il dito contro altri politici esprimendo giudizi sull’operato degli stessi, senza aver mostrato prima i risultati e le proprie azioni”. Per svelare gli “altarini”, semmai nascondessero ancora altro di occulto, Tota ha annunciato di volere, nei prossimi giorni, avviare un difficile lavoro di accesso agli atti riguardanti gli ultimi 15 anni di gestione amministrativa del capoluogo”. “I siracusani – spiega Tota-a questo punto hanno il diritto di sapere come in tutti questi anni sono stati utilizzati i fondi di riserva del sindaco e a cosa sono serviti; la metodologia con cui sono state convocate le commissioni consiliari, la durata ed i costi delle stesse al fine di poterle confrontare con quelle dell’Amministrazione Garozzo; che genere di debiti siano maturati – nello specifico il come ed il perché; l’analisi dei vari bilanci.Ed ancora, che genere di associazioni sono state finanziate e le somme dei contributi dati – partendo dallo spettacolo per finire alla cultura, passando per le politiche sociali, ambientali “. Tota, promette inoltre di indagare su “I costi degli appalti dati ed a quali società, i costi degli immobili locati dalla Città di Siracusa e la proprietà immobiliare degli stessi- Il consigliere, infine, ha invitato la società civile siracusana ad affiancarlo in questa sua maratona di trasparenza, in modo da aprire un confronto e un dibattito collettivo su risorse pubbliche, quindi di tutti.
“Non escludo che analizzando le carte – conclude il consigliere Tota – possano emergere delle sorprese. Forse per qualcuno non piacevoli, considerato che un’idea da dove partire con le verifiche e i controlli me la sono già fatta”.
Mascia Quadarella