Siracusa/Catania- Le persone perbene esistono ancora. In una società votata all’egoismo, all’individualismo, però, appaiono perle rare coloro i quali sono capaci di fare del bene agli altri, anche con piccoli gesti di ordinaria onestà, che però spiazzano per la loro spontaneità, abituati come si è oramai a comportamenti prevalentemente interessati.
Ieri, il gestore di una stazione di servizio, il Gelso Bianco Sud, sull’asse autostradale Palermo- Catania, e i suoi dipendenti hanno rinvenuto, in una delle toilette interne dell’esercizio messe a disposizione dei clienti, una borsa, piena di effetti personali, tra cui un tablet aziendale, centinaia di euro in contante, carte di credito, chiavi e i documenti della proprietaria.
Prontamente hanno tentato di risalire all’identità della donna che aveva smarrito l’accessorio, durante una breve sosta, evitandole un dispiacere e le noiose trafile per recuperarlo.
La proprietaria è risultata essere la giornalista siracusana Agata Di Giorgio, raggiunta al telefono dal gestore, Angelo Ingaglio, mentre si trovava ancora in viaggio, in prossimità di Lentini, e non si era nemmeno accorta di aver dimenticato la sua borsa, avendo l’abitudine di riporre telefono e chiavi dell’auto nella tasca della giacca.
La professionista ha subito invertito la marcia e raggiunto nuovamente la stazione di servizio, dove ha ricevuto l’accoglienza calorosa di un gruppo di amici, fino ad allora sconosciuti, che addirittura si sono scusati per aver frugato tra i suoi effetti nel tentativo di rintracciarla.
A favorire la ricerca, infatti, sono stati i bigliettini da visita della giornalista, che ha ringraziato i suoi “benefattori” recensendo il loro comportamento impeccabile, come il servizio di cui aveva usufruito poco prima, durante la sua pausa caffè, che rischiava di pagare a caro prezzo.
“ Sono stati di una gentilezza ed educazione disarmante”, ha detto Agata Di Giorgio, raccontando l’episodio degno di nota appunto per l’onestà dei protagonisti.
“Mi ha colpito l’empatia con cui si sono prodigati nel cercarmi subito. Può sembrare un gesto dovuto, scontato, ma oggi non è proprio così. Qualcun altro avrebbe potuto fare finta di niente o portare in Questura la borsa, arrecandomi un disagio maggiore. Questi signori, invece, sono stati in grado di calarsi nei panni di me cliente, trattandomi come un loro parente prossimo”. Certi gesti non si dimenticano e vanno valorizzati come esempi positivi di condotta civile.
Mascia Quadarella