Siracusa- Si dimette dalla carica di segretario provinciale del Pd Alessio Lo Giudice, non aspettando nemmeno lo svolgimento del ballottaggio. Il suo è un gesto emblematico, ma che vorrebbe dare uno scossone ad un Pd ormai svilito al suo interno, frammentato, incapace di fare “squadra” anche nelle occasioni speciali. Con la cordialità che lo ha sempre caratterizzato, il giovane ma navigato politico, rimette il suo mandato nelle mani del presidente dell’Assemblea provinciale del partito, ma non prima di ringraziare chi alle ultime amministrative in provincia ci ha messo impegno e soprattutto la faccia, nonostante il vento non spirasse a favore.
“Desidero- ha esordito in un comunicato stampa, Alessio Lo Giudice- innanzitutto, augurare un buon lavoro, nell’interesse delle rispettive comunità, a tutti i sindaci eletti al primo turno delle recenti elezioni amministrative. Un particolare augurio rivolgo a Giuseppe Stefio e Pippo Incatasciato, candidati sindaci vittoriosi, sostenuti con forza e coesione dal Partito Democratico. Un sentito ringraziamento va ai candidati a primo cittadino del PD che non hanno ottenuto i risultati sperati. Mi riferisco a Seby Bennardo per Buccheri, Alessandro Biamonte per Priolo e Fabio Moschella per Siracusa. L’impegno e la passione che Seby, Alessandro e Fabio hanno mostrato, nel tentativo di coinvolgere i cittadini a partire da proposte politiche di assoluto valore, devono essere sicuramente apprezzati e considerati come basi importanti per il lavoro politico da svolgere nel futuro.
Stiamo vivendo un passaggio politicamente cruciale a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale. Il governo, supportato da una base sociale sostanziosa, incarna un orientamento culturale, prima ancora che politico, chiaramente di destra. Un orientamento che si riflette su questioni centrali per il nostro Paese, dall’immigrazione ai diritti civili, dalla giustizia al fisco. D’altra parte, la risposta della sinistra, da quella partitica a quella cosiddetta civica o movimentista, è inadeguata nelle modalità dell’azione politica, nel linguaggio e, spesso, nelle persone. Tutto questo ha prodotto divisioni, dispersione di energie, incomunicabilità, sconfitte. E le responsabilità per questi risultati sono diffuse, coinvolgono tutti, i partiti, i movimenti, i duri e puri. Nessuno è escluso, non ci sono vinti e vincitori in questo senso”.
“Credo- continua Lo Giudice- dunque che sia necessario un gesto che possa spingere a una maggiore e diffusa assunzione di responsabilità, quanto meno a livello locale. Un gesto che possa sollecitare il movimento di chi è fermo, a tutti livelli. Un gesto che possa favorire l’apertura di nuovi spazi di azione e di unità”.
“Per queste ragioni – conclude- intendo rimettere sin da oggi il mio mandato nelle mani del presidente dell’Assemblea provinciale del Pd Liddo Schiavo, invitandolo a convocare l’Assemblea stessa per gli adempimenti conseguenti. Ci sarà tempo e modo per fare un bilancio di questi tre anni da segretario provinciale del Pd. Per il momento, desidero soltanto ringraziare gli iscritti e i militanti di tutta la provincia perché mi hanno concesso l’onore di servire una comunità politica così nobile e importante”.