Siracusa – Si rinnova la tensione e si scompongono ancora di più le fratture interne al Pd provinciale di Siracusa. A spaccare i gruppi contrapposti del contenitore politico, che non riesce a creare una squadra omogenea e ben allineata, nonostante i buoni propositi di fine e inizio anno, sarebbe stavolta il metodo seguito per la formazione delle commissioni per i tesseramenti, applicato senza coinvolgere affatto la componente renziana. A contestare le scelte non condivise è, infatti, Michelangelo Giansiracusa, renziano, componente dell’assemblea regionale del Partito Democratico.
“Ancora una volta – precisa il sindaco di Ferla- la segreteria provinciale del Pd, invece, che tendere all’unità, senza alcuna remora di natura politica, da prova di vecchie logiche prive di lungimiranza e di innovazione”.
“Dopo – afferma – le epurazioni unilaterali, pare abbiano deciso di nominare la commissione per il tesseramento lasciando completamente fuori la componente renziana del Pd, quella che fa riferimento al sottosegretario Faraone”.
“Inaccettabile per chi, – manifesta la sua contrarietà- come noi, nonostante i soliti giochi e gli stessi identici nomi da venti anni a questa parte, continua a credere in una sinistra moderna, resiliente e capace di incidere nella vita dei cittadini”.
“A questi cittadini e a tutti coloro che amano il Partito Democratico ci rivolgiamo per contribuire ad una dialettica costruttiva all’interno del partito”.
“Non possiamo, tuttavia, che stigmatizzare – conclude- la decisione della segreteria provinciale. Le commissioni per il tesseramento devono essere garanzia di tutte le aree, invece, si privilegia inserire due componenti della stessa area (Biamonte/Sudano) per lasciarne una completamente fuori. Tesseramento che è già viziato nei metodi e nella sostanza”.