Siracusa – Seconda conferenza stampa, questa mattina, della consigliera comunale Simona Princiotta su quello che ormai viene definito il “Sistema Siracusa”, ovvero un supposto modello gestionale del potere amministrativo nel capoluogo aretuseo alquanto “clientelare”, “corrotto”, quasi lobbistico, che si trascinerebbe da troppo tempo e pertanto da scardinare.
La politica siracusana, a briglie sciolte, oltre a togliersi qualche “sassolino” dalle scarpe, che trattenuto nel tempo le è costato sicuramente qualche magone, ma non battute d’arresto alla sua attività al Vermexio – come ha più volte tenuto a precisare- ha annunciato oggi che il suo legale starebbe : “ Già formalizzando istanza di convocazione alle due presidenze delle Commissioni Antimafia per produrre la documentazione audio che comproverebbe la premeditata strumentalizzazione e la consapevole simulazione in danno della sottoscritta, con contestuale richiesta di trasferimento degli atti alla competente Procura della Repubblica”.
La consigliera, questa volta, ha spostato le sue osservazioni su diverse presunte incompatibilità nelle attività svolte da alcuni Pm al Palazzo di Giustizia di Siracusa.
Il presunto “complotto” ai suoi danni, ordito da parte di avversari politici, contrari al suo modo di agire “fuori dal coro”, secondo i racconti di oggi – messi nero su bianco nel materiale documentale dalla stessa consegnato sotto forma di promemoria sintetizzato ai giornalisti alla fine del dibattito – si arricchirebbe di trame intricate, fatte di legami di “amicizia” tra magistrati, avvocati, indagati e pure giornalisti.
In particolare, le considerazioni della Princiotta si concentrerebbero sull’operato di tre magistrati in qualche modo collegati, da ipotizzati vincoli di amicizia appunto, tra di loro o con politici, o ancora con avvocati difensori di politici, che avrebbero potuto, dunque, in virtù di tali legami o conoscenze, in qualche modo influenzare le attività di indagine. “Pertanto – ha annunciato la Princiotta – è stata da me elevata istanza di trasferimento per incompatibilità ambientale e nei prossimi giorni sarà depositata sul punto una interrogazione parlamentare al Ministro di Grazia e Giustizia”.
Certa, a suo dire, della validità del materiale in suo possesso la Princiotta ha concluso rilanciando, quasi in segno di sfida, quella provocazione che ormai sembra regnare nei suoi occhi: “ Non vi affrettate a farmi ora rispondere da qualche associazione o da qualche rappresentante di sigle pseudo rappresentative perché tutto ciò che ho detto (e molto di più) è stato comprovato, depositato e documentato”.
“Al Csm (Consiglio superiore di Magistratura) ho chiesto di essere sentita io, ho depositato registrazioni e documenti”.
Mascia Quadarella