Siracusa- L’atto di vandalismo consumato, nei giorni scorsi, ai danni del Liceo Quintiliano di Siracusa, prontamente denunciato dal dirigente scolastico alla Polizia, che sta seguendo le indagini volte a individuare i responsabili, ha riacceso i riflettori sulle precarie condizioni strutturali dell’istituto scolastico del capoluogo aretuseo.
Dallo scorso anno, infatti, quando un pezzo di intonaco staccatosi dal tetto in un’aula colpì due studentesse, per fortuna senza tragiche conseguenze, a parte delle lievi ferite, nulla sembra essere cambiato in termini di sicurezza. Purtroppo, nessun intervento di consolidamento strutturale è stato fatto nell’edificio, che ancora oggi ha i tetti pericolanti in diversi ambienti del primo piano e nella palestra, avvolti dalla rete metallica di protezione che almeno li rende fruibili, ma che non serve a tranquillizzare molti genitori, che si chiedono quanto potranno resistere tali sostegni e se è giusto che una scuola sia abbandonata ad un destino di degrado, pur vantando tantissimi iscritti.
Gli stessi studenti, che hanno l’altro ieri saltato le lezioni, organizzando estemporaneamente una protesta, rivendicano locali idonei dove proseguire in serenità e con i giusti comfort il loro piano di studi.
Ieri, una delegazione della rete studentesca è stata accolta al Libero consorzio comunale di Siracusa, che li avrebbe rassicurati sulla programmazione, a breve termine, di alcuni interventi di straordinaria manutenzione nello stabile che ospita la sede principale di via Tisia.
Sede che, oltre ai tetti eccessivamente “sensibili” alla pioggia che causa insidiose infiltrazioni, presenta altre criticità che limitano la fruizione totale della scuola.
Da diverso tempo è interdetto il transito e la permanenza nel cortile secondario della scuola, quello che veniva utilizzato per la sosta dei motorini degli studenti, poiché si verificano distacchi di intonaco e calcinacci dalla facciata e il preside, persona molto scrupolosa e attenta, ne ha disposto la chiusura per tutelare l’incolumità dei ragazzi, dei docenti e del personale Ata.
Se lontana sembra l’ipotesi della costruzione di un nuovo edificio da assegnare all’istituto, i genitori non demordono e chiederanno per mezzo di una lettera condivisa, convertibile anche in petizione, un intervento immediato dell’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione affinché reperisca fondi per consolidare la struttura, com’è giusto che avvenga.
Mascia Quadarella