Siracusa – Trasparenza e condivisione con la cittadinanza. Ad invocarle sul nuovo statuto della Fondazione Inda è il portavoce di “Progetto Siracusa” Paolo Ezechia Reale. Non ci sta Reale a vedere trattare un gioiello di famiglia dei siracusani come un bene di cui dispongono, invece, esclusivamente gli amministratori di Palazzo Vemexio, che non discutono le scelte ma le presentano a dadi tratti.
“Se è vero, dunque, – scrive Reale – Sindaco, Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ministro dei Beni Culturali che la bozza del nuovo Statuto della Fondazione è già stata predisposta e trasmessa al Comune di Siracusa, addirittura lo scorso 17 novembre, tanto che il testo potrebbe già essere approvato il prossimo 4 febbraio, mettendo fine alla fase di commissariamento che attualmente impegna Pierfrancesco Pinelli, è anche vero che la città che ospita ed ama l’ Inda non è stata in alcun modo coinvolta nelle scelte sulla governance di quello che è e deve restare uno dei principali fattori di identità e sviluppo culturale ed economico di Siracusa”.
“Ci saremmo aspettati – continua il fondatore di Progetto Siracusa- come minimo, che venisse resa pubblica la notizia e fatti partecipi l’intero Consiglio Comunale e la collettività tutta, in modo da aprire un dibattito ampio e ricco ed offrirne i risultati alle istituzioni che dovranno adottare la decisione”.
“A quali giochi – s’interroga a voce alta Reale- ulteriori bisognerà assistere prima di capire cosa riserverà il nuovo Statuto e, quindi, il futuro dell’INDA?”
“Ancora una volta Progetto Siracus – conclude- a non può che chiedere la massima trasparenza e partecipazione su un tema fondamentale per la città.Senza applicare in concreto tali valori le decisioni assunte a livello di vertice e nelle “segrete stanze” del potere rischiano di essere, come la cronaca recente ha più volte mostrato, profondamente” sbagliate.