Siracusa- Un pomeriggio dedicato all’abbattimento delle barriere architettoniche: dalla verifica dello stato di fatto, alla pianificazione degli interventi, inclusa la stesura del PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche), passando per la mappatura e la progettazione. “Progetti per Siracusa senza barriere” il titolo dell’incontro, promosso dal candidato sindaco Ezechia Paolo Reale, il quale ha chiamato a raccolta le associazioni del territorio che si occupano di disabilità. Al tavolo dei relatori Andrea Ferretti e Nunzia Decembrino, presidente nazionale e referente per il Sud Italia di Peba, onlus che si occupa di interventi di abbattimento delle barriere architettoniche a costo zero per la pubblica amministrazione.
«Con l’obiettivo che da Siracusa, culla della Magna Grecia, parta una grande rivoluzione sociale e culturale per la Sicilia e tutto il meridione». Queste le parole di Nunzia Decembrino, che ha spiegato come l’argomento sia molto sentito in un momento come quello attuale in cui si registra un problema di accessibilità alle cure con un grande divario tra Nord e Sud Italia. «I numeri parlano chiaro: il 5,0% delle famiglie residenti in Italia, soprattutto nel Centro Sud, ha dichiarato di aver annullato le spese sanitarie, questo mentre nel 2015 il 7% degli italiani ha segnalato bisogni sanitari non soddisfatti per motivi di natura economica, geografica (distanze eccessive) o di tempi di attesa, contro una media europea inferiore al 4%. Il problema riguarda anche il socio-sanitario: in Sicilia il fabbisogno di assistenza per gli over 75 è coperto solo per lo 0,45% da servizi pubblici. Questo è un problema enorme, perché, se da un lato la popolazione sta invecchiando, dall’altro molte malattie prima mortali oggi sono divenute croniche, con un aumento del tasso di non autosufficienza. Siracusa è in linea con questo trend nazionale: nel 2017 su una popolazione totale di 122.031 abitanti, l’Istat ha registrato 11.880 over 75, ovvero il 9,73% della popolazione, e il saldo tra nuovi nati e decessi è negativo. Di fronte a questo scenario e alla carenza di risorse, bisogna cambiare la nostra mentalità e passare da un welfare assistenziale, con l’attesa che lo Stato ci dia i fondi che non ha, a un welfare che a noi piace chiamare generativo, dove cioè pezzi della società (privati, terzo settore, associazioni di volontariato) operano con le pubbliche amministrazioni per risolvere un problema che è non solo dei disabili e delle loro famiglie, ma di tutta la società».
In questo contesto si inserisce l’attività di Peba onlus, sintetizzata da Andrea Ferretti: «Come associazione ci mettiamo a disposizione delle pubbliche amministrazioni per trovare insieme gli strumenti “per fare” concretamente in tema di abbattimento delle barriere architettoniche. Spesso ci sono problemi economici o di competenze tecniche che noi cerchiamo di superare attraverso la nostra azione che è totalmente indipendente e gratuita. La nostra opera va dalla mappatura delle barriere alla stesura, insieme all’ufficio tecnico del comune, del PEBA, alla progettazione dell’opera e infine al reperimento delle risorse economiche, attingendo a programmi di finanziamento regionale, nazionale o europeo e mediante fundraising. In un mondo normale Peba onlus non dovrebbe esistere, ma noi andremo avanti fin quando questa anomalia sarà presente nel nostro Paese. Le barriere devono essere abbattute e noi, donando, facciamo in modo che ciò sia più facile. Molte opere sono state già realizzate in Lombardia e molte altre sono in cantiere, ora siamo pronti ad iniziare in Sicilia».
Ha aggiunto il candidato sindaco Ezechia Paolo Reale: «Peba oggi ci ha dato la possibilità di capire che le cose che noi diciamo di volere fare e per cui ci stiamo battendo si possono fare se si sa come fare e se si ha la volontà di farlo. L’Italia, la Sicilia, Siracusa sono piene di persone che hanno voglia e capacità di fare: questo è il significato di questo incontro. Noi il nostro programma, le nostre idee e le nostre valutazioni li abbiamo fatti affidandoci a persone di grande competenza e riflettendo sugli esempi virtuosi che ci sono un po’ dappertutto, facendo toccare la prossimità delle cose che si possono fare e ciò non è solo questione di generosità. Abbattere le barriere architettoniche, avere attenzione per i più deboli, oltre che giusto è vantaggioso perché mette in circolo risorse economiche, entusiasmo sociale, capacità rinchiuse e relegate che sono molto più grandi di quanto possiamo immaginare. A tal proposito il mio programma elettorale si basa su un concetto rivoluzionario di formazione del bilancio. Vengono cioè prima i diritti inalienabili, fondamentali delle persone e poi le esigenze di bilancio. L’abbattimento delle barriere architettoniche è solo un aspetto del nostro programma di welfare che ha come scopo abbattere tutte le barriere che ostacolano la piena inclusione sociale dei nostri cittadini con difficoltà non solo fisiche, ma anche intellettive ed economiche.».
Ha concluso Salvo Sorbello, consigliere nazionale Anci – commissione Welfare: «Quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche è un argomento molto ampio. Da piccoli, da anziani o in qualsiasi momento della vita, a causa per esempio di un incidente, tutti noi possiamo vivere momenti di non autosufficienza. Abbattere le barriere architettoniche diventa quindi un imperativo per i Comuni che invece, spesso, sembrano sordi e ciechi di fronte a questa necessità e Siracusa non fa eccezione. Ma grazie al mio impegno e a quello della collega Cetty Vinci, entrambi consiglieri comunali d’opposizione, siamo riusciti a ottenere un ottimo e duraturo risultato: che il 10% degli oneri di urbanizzazione sia destinato all’abbattimento delle barriere architettoniche, circa 300mila euro annui per sempre. Ora occorre che Siracusa di doti di un PEBA».