Siracusa- “Cari rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, l’Ospedale Muscatello di Augusta si tocchi solo per potenziarlo e per attivare in ed attorno ad esso quei servizi assistenziali che servono per potenziare la tutela della Salute e la cura degli ammalati della zona che ospita il petrolchimico più esteso d’Europa. In un clima di grande civiltà e conoscenza dei contenuti che si stavano affrontando, la società civile del triangolo industriale del Siracusano, affiancata dai sindacati, ieri, ad Augusta ha fatto sentire la propria voce in seno all’assemblea pubblica, tenutasi nella sala conferenze della struttura ospedaliera del cui futuro funzionale si è discusso.
Giunte le necessarie rassicurazioni da Regione e Asp sul piano di rifunzionalizzazione territoriale, che non avrebbe intaccato con soppressioni l’attuale assetto, i rappresentanti dell’Ona, dell’attivissimo comitato Stop Veleni, dell’Associazione a Tutela della Salute e del P.O Muscatello, le sigle sindacali di Anaao , Assomed e Cgil Fp Sanità, tenendo conto dei dati epidemiologici hanno avanzato ai rappresentanti degli enti locali presenti e ai referenti dell’Asp, una piattaforma rivendicativa, in cui si mettono nero su bianco carenze e necessità di intervento.
Innanzitutto, nel documento, che costituirà la base di discussione di una seduta del Consiglio comunale megarese, che dovrebbe essere convocata entro il mese in corso, si precisa che è necessario , in tempi ristretti:
- adeguare la dotazione organica medica e infermieristica almeno ai minimi fissati dal decreto assessoriale n.1380 del 2015;
- attivare le unità operative complesse, con relativi posti letto, di Oncologia e Oncomatologia, già previsti in funzione, secondo la nota, nel 2013.
- attivare un’unità semi-intensiva di area medica in ragione della presenza di un centro di riferimento regionale per le patologie derivanti dall’esposizione all’amianto, oltre che di numerosi pazienti affetti nel territorio da patologie oncologiche, onco-ematologiche, neurologiche e respiratorie.
- installare e attivare una risonanza magnetica e una nuova tac, alla luce anche dell’utenza assistita dal reparto di Neurologia, che ha in cura circa 600 ammalati di sclerosi multipla provenienti da tutta la provincia.
Dunque, quello di ieri, è stato un confronto in cui le popolazioni dell’area altamente contaminata sotto il profilo ambientale hanno chiarito di non voler abbassare la guardia e di tenerla anzi altissima su tutto quello che riguarda la Salute collettiva.
In tal senso un grosso lavoro di sensibilizzazione e anche di costruttiva protesta è stato avviato da tempo dagli uomini e soprattutto donne di buona volontà al seguito di Don Palmiro Prisutto, che contrasta l’inquinamento “spregiudicato”, che purtroppo ha effetti a medio e lungo termine sulla qualità e le prospettive di vita dei cittadini.
Mascia Quadarella