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Save Villa Reimann ha visitato il monumento funebre dedicato a Christiane

Siracusa – Il comitato Save villa Reimann, continua nella sua azione di salvaguardia del patrimonio immobiliare e culturale lasciato a Siracusa da Christiane, grande estimatrice della città tanto da designarla erede della residenza di via Necropoli Grotticelle e dello splendido giardino che la circonda, oggi nel degrado. Ieri, l’anniversario della scomparsa della benefattrice danese è stato occasione per una visita da parte dei volontari del comitato spontaneo al  monumento funebre  dedicato alla nobildonna all’interno del  cimitero cittadino, per omaggiarne la memoria. La ricorrenza tuttavia si è trasformata in un momento di analisi sulla situazione di degrado in cui versa il lascito materiale e  immateriale che la Reimann riservò alla sua città d’adozione, che oggi si mostrerebbe poco grata. 

“Save Villa Reimann – ricorda il coordinatore di Save Villa Reimann, Marcello Lo Iacono –  ha avuto modo con i suoi volontari di prendersi cura delle suppellettili e dei tanti oggetti cari alla proprietaria, ricreando dentro la Villa gli stessi ambienti,  così come sono stati ereditati e dando vita alla ricostruzione del Memoriale della signora Reimann. La sua inaugurazione ha rappresentato, non solo la restituzione alla sua naturale funzione di rappresentanza culturale della Città, ma anche l’avere potuto dimostrare che, nonostante l’assenza di risorse economiche, è possibile ridare dignità al lascito e mantenere, in qualche modo, l’impegno d’onore con cui la Città ha, a suo tempo, accettato l’eredità”.

“Purtroppo – ribadisce-  abbiamo dovuto constatare che nessuno dei nostri attuali amministratori ha avuto la voglia di partecipare a questo grande lavoro di ricucitura storica di una memoria che ancora continua ad essere bistrattata. Pensiamo, ad esempio, a quella parte della dotazione artistica ricoverata nel ripostiglio delle scope del Comando della Polizia Municipale o all’inesorabile lento disfacimento dei documenti del Fondo archivistico della Reimann abbandonato in un triste locale, all’ultimo piano della biblioteca comunale”. 

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