Siracusa- Scuola: piacerà sicuramente agli studenti italiani, che si vedranno “scontare” di un anno il percorso didattico, il decreto del Miur, il n.567, che in fase sperimentale appunto ridurrà a un quadriennio la durata della formazione alle superiori. Le conseguenze che potrebbe avere sul piano occupazionale tale riforma, però, non vengono affatto sottovalutate dalla Flc-Cgil.
In provincia di Siracusa figura solo un istituto scolastico,fra i 100 che rientrano nel progetto di rodaggio della proposta: il Ruiz di Augusta.
Alla notizia, puntuale è stata la disamina di Paolo Italia, segretario provinciale della sigla sindacale che rappresenta gli operatori della conoscenza della Cgil.
“Dall’applicazione di tale decreto – scrive Italia-si avrà come unico risultato l’aumento di gravi criticità che il MIUR dovrebbe conoscere molto bene, ma che in realtà sottovaluta”.
” Ci riferiamo- continua- ai fenomeni, sempre più in crescita nel nostro Paese: dalla dispersione scolastica e all’aumento del tasso dei giovani che emigrano al nord Italia per completare gli studi ed accrescere le possibilità di un futuro lavorativo migliore. Sapere che qualcuno ha dato seguito al decreto ministeriale n. 567, non è altro che una nuova ed inaspettata brutta sorpresa, per il nostro territorio, difficile da spiegare ai tanti”.
“Rispettosi- scende nello specifico Italia- per la scelta comune che si spera sia stata discussa correttamente in seno al collegio docenti di quell’istituto, corre l’obbligo dell’avviso che tale fenomeno non è foriero di buoni presagi occupazionali, quando andrà a pieno regime, a patto che non si riesca a trattenere dentro l’organico dell’autonomia il 20% del personale docente che risulterà non più funzionale all’interno del nuovo curricola.
Tale contrarietà è già stata rappresentata sia dalla FLC CGIL che ha provveduto ad avviare un’azione giudiziaria verso il MIUR per il tramite del TAR del Lazio, sia dal CSPI che si è espresso dando parere negativo.
Certamente curiosi sono i dati fallimentari di questa nuova proposta fatta dal MIUR guidato dal ministro Fedeli che davanti ad una platea di oltre 2.000 scuole statali ne è riuscito a coinvolgerne solo 123, sostanzialmente meno del 5%, confermandosi sempre più lontano dalle scelte e dai bisogni che tutta la comunità educante invoca.
Ne citiamo due rappresentative al fine di contestualizzarle:il miglioramento dei servizi per l’utenza
-il rinnovo del contratto di lavoro per i dipendenti fermo e atteso da tanti anni”.