Provincia di Siracusa- Sempre più estesa e profonda la piaga del lavoro irregolare in provincia di Siracusa. Il fenomeno, che sembra incrementare di pari passo con la crisi economica che dopa il mercato occupazionale, è comunque tenuto sotto controllo dai Carabinieri e dall’Ispettorato al Lavoro di Siracusa, che hanno predisposto delle contromisure, discutendone nell’ambito del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, istituito in Prefettura.
Nell’ottica del contrasto, di recente, proprio i militari dell’Arma del Nil, in sinergia con l’Ispettorato territoriale del Lavoro, hanno eseguito 12 ispezioni, in altrettante aziende della provincia, situate nei comuni di Augusta, Rosolini, Carlentini, Francofonte, Buccheri, Portopalo di Capo Passero.
Al setaccio sono state passate ben 56 posizioni lavorative, di cui 2 sono risultate non a norma sotto il profilo contributivo e retributivo, mentre 12 lavoratori erano impiegati in nero (3 in due supermercati, 6 in tre cantieri edili, 3 in un’impresa agricola).
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Tra le 12 ispezionate, per 5 aziende è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale: si tratta di 2 supermercati, di 2 imprese edili e di 1 impresa agricola.
Nei confronti di 7 datori di lavoro è anche scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, che riguardano le omesse cautele per evitare il rischio di caduta dall’alto dei dipendenti nei cantieri edili, oppure per aver fatto utilizzare ai dipendenti macchinari e attrezzature non adeguatamente sicure, oppure ancora per aver esposto i dipendenti al rischio di folgorazione di dipendenti a contatto con macchine ed utensili non adeguatamente sicuri. In tutti i casi, comunque, sono sempre state impartite precise disposizioni ai datori di lavoro, col fine di ripristinare adeguate condizioni di sicurezza.
Inoltre è stata disposta l’immediata rimozione di 1 impianto di videosorveglianza privo di autorizzazione, che consentiva il controllo dei dipendenti anche tramite dispositivi cellulari da parte del datore di lavoro. Nei confronti del titolare è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per violazione dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a quasi 45 mila euro e le ammende contestate ammontato a quasi 25 mila euro.
Mascia Quadarella