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Sfoghi post elettorali: Marziano scrive a Lo Giudice e si toglie “macigni dalle scarpe”

Siracusa- Che il Pd a Siracusa è in grave sofferenza, “scomposto” al suo interno a tal punto da non risultare più molto “appetibile” agli elettori è un dato di fatto. Il responso delle urne ha delineato ancora meglio il panorama interno del Partito Democratico e l’ormai ex assessore regionale alla Pubblica Istruzione e Formazione, Bruno Marziano, “fatto fuori” nei giochi elettorali, oggi ha deciso di scrivere una “sentita” lettera aperta al segretario provinciale, togliendosi più che sassolini “macigni” dalle scarpe,  non lesinando bacchettate  a nessuno.

Vi riportiamo integralmente il testo della missiva, anticipando la disponibilità della testata a pubblicare tempestivamente eventuale replica alle “sottolineature” di Marziano.

 

“Caro Alessio,
Mi ha  fatto piacere sentirti usare  la parola “pudore” per richiamare ad un confronto interno con toni meno aspri.
Ma voglio però chiederti :  non avrebbero dovuto provare pudore i vertici regionali del partito, se non addirittura vergogna,  nell’avere gestito la vicenda delle candidature nella provincia di Siracusa continuando a promettere, fino all’ultimo minuto (fino alle 10:30) dell’ultimo giorno utile per la presentazione delle liste, l’inserimento di Cutrufo e Basso, pur sapendo che questo avrebbe modificato radicalmente la decisione degli organismi dirigenti? Impegno non profuso, invece,  nell’ utilizzare il loro ruolo per trovare tutti assieme  le soluzioni migliori per il successo del PD e del Centrosinistra. Provocando quindi  la situazione paradossale per cui uno viene costretto a candidarsi in un altro partito e un altro  a non candidarsi.
Non avrebbero dovuto provare pudore se non vergogna nell’aver gestito in modo disastroso questa vicenda portando in generale il Centrosinistra ad un risultato ora sotto gli occhi di tutti?
Non è forse questo il frutto dell’idea che si erano fatti i vertici regionali del PD, secondo la quale , visto che le elezioni sarebbero state perse, l’unico obiettivo era garantirsi la maggioranza di deputati amici di corrente  tra gli undici probabili eletti  del PD?
E non avrebbero dovuto provare  vergogna Matteo Orfini, Fausto Raciti  e Antonio Rubino quando, assieme a te  e ad altri, hanno dato vita in piena campagna elettorale alla componente interna  dei cosiddetti Giovani Turchi in provincia di Siracusa, intervenendo  così pesantemente nelle dinamiche elettorali allora in corso?
E non avrebbero dovuto provare anche vergogna quando nel corso  di quella riunione è stato chiesto ai sindaci della zona nord , uno dei quali non iscritto al PD e un anno fa candidato  sindaco di altra compagine contro un esponente del PD,  è di stipulare  un patto anti-Marziano con il quale si chiedeva ai quei sindaci e amministratori della zona , assessori e consiglieri di maggioranza, di sostenere un candidato della lista con l’impegno da parte dei su citati vertici di garantire poi l’elezione al parlamento nazionale del sindaco Basso?
E non ti pare che questo abbia inciso, non solo nel risultato in questi tre comuni ma in generale, nella dinamica elettorale in tutta la provincia ?
Caro Alessio, come sai la prossima importante scadenza elettorale (elezioni politiche) non prevede una competizione interna al partito, come per le regionali, ma presuppone come condizione per il successo la piena unità tra tutte le componenti interne a sostegno dei candidati, sia quelli che saranno indicati nel collegi uninominali che di quelli che verranno indicati nella quota proporzionale.
Solo questa condizione potrà garantire un successo al PD  e al Centrosinistra  che partono già da condizioni elettorali di svantaggio rispetto agli altri due schieramenti.
Caro Alessio, servono ora atti e decisioni forti per ritrovare la funzione di garante di questo  processo, altrimenti  rischi di apparire prigioniero  di un patto scellerato stipulato  all’esterno  degli organismi del PD,  che porterà alla sconfitta sia nei collegi che nella quota proporzionale.
Solo un partito che ritrovi le ragioni della sua  unità può rapidamente mettere in atto iniziative che lo facciano reinsediare fra gli strati popolari che si sono allontani da noi  e farlo tornare  a parlare di investimenti  per l’occupazione, diritto al lavoro, lotta alla diseguaglianze sociali.
Ecco ,caro Alessio, lascio a te la decisione sul da farsi. Aprire una nuova fase nella vita interna del partito o rimanere prigioniero di  un patto che penalizzerà prima le sorti del PD e mortificherà’ poi  il tuo stesso ruolo.
Su questi temi ti invito a convocare la più presto o gli organismi del partito per la valutazione del voto ed affrontare le scadenze elettorali “.

Bruno Marziano

 

 

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Giornalista