Siracusa- Classe 1971/76, ex compagni di scuola, guidati per tutti i cinque anni dalla paziente maestra Rosa Lombardo Raudino, si sono rincontrati, dopo 47 anni dall’ultima volta da alunni, questa estate, alle porte di Ferragosto, ed è stata un’esplosione di emozioni.
Si erano lasciati, quasi mezzo secolo fa, con addosso i grembiuli bianchi e neri e i grossi fiocchi blu, divisa obbligatoria dell’allora scuola elementare, oggi primaria, rosei in viso e spensierati, e si sono ritrovati adulti, alcuni addirittura nonni, con esperienze professionali e di vita diverse, tutte da raccontarsi.
Complici i social, che facilitano il reperimento e il mantenimento dei contatti, ma anche i parenti rimasti a vivere nella zona dove sorgeva l’istituto, gli ex compagni siracusani si sono dati appuntamento per trascorrere una serata insieme, all’insegna dei bei ricordi di aneddoti, abitudini e stili di vita “a misura d’uomo”, che le nuove generazioni, imbrigliate tra i pixel degli schermi dei dispositivi digitali, non capirebbero affatto.
“Con alcuni non ci siamo mai persi di vista, solo un compagno non siamo riusciti ad intercettare- dice Rossana Geraci, tra gli organizzatori dell’incontro-. La nostra- spiega- era una scuola di quartiere, quasi tutti noi vivevamo vicini, allora era difficile ottenere il nulla osta per frequentare istituti lontani dalla propria abitazione. Quindi, a parte una compagnetta che viveva in un’altra area, a nord della città”, molti di noi vivevamo con i nostri genitori nello stesso condominio, inclusa la nostra cara maestra. Infatti, questa “vicinanza” ci consentiva di andare a piedi a scuola, tutti insieme, si veniva a creare naturalmente una sorta di piedibus. E poi nei pomeriggi era una festa fare i compiti insieme o giocare nel cortile”. “La nostra compagnetta Cettina- racconta Rossana- aveva una azienda agricola dove ora si è estesa “La Pizzuta”: andare a trovarla era una gioia, un momento di spensieratezza e condivisione. Era una villetta immersa nella campagna, lì potevamo bere latte appena munto, coccolare i coniglietti appena nati, mangiare pane caldo fatto in casa. Era una casa accogliente, calorosa e tale è rimasta, anche se la morfologia dei luoghi è cambiata. È proprio nella stessa casa che ci siamo incontrati l’8 agosto, a distanza di ben 52 anni dal primo incontro tra i banchi ”. “Abbiamo sorriso e scherzato- spiega- ricordando i metodi della nostra insegnante, efficaci ed attuali”.
Mascia Quadarella