Siracusa- Spostare alcune classi dell’istituto Paolo Orsi al terzo piano della scuola di via dei Mergulensi. La proposta è stata discussa nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, ma secondo l’opposizione, targata a Palazzo Vermexio ” Vinciullo”, con “Siracusa protagonista”, ci sarebbe l’intenzione dell’amministrazione di cedere l’ultimo piano dell’edificio didattico ortigiano all’Università di Catania, in cambio dei lavori di completamento che l’Università potrebbe fare per rendere agibile la porzione di scuola, non ancora restaurata.
“Premesso – scrivono in un comunicato Vincenzo Vinciullo, i Consiglieri Comunali Salvatore Castagnino, Fabio Alota e Mauro Basile, con Vincenzo Salerno e Stefania Barone, coordinatore cittadino e vice coordinatore cittadino della lista Siracusa Protagonista- che l’Amministrazione comunale aveva la possibilità di richiedere un finanziamento alla Regione per concludere i lavori dell’ultimo piano, cosa che non ha mai fatto, non si riesce quindi a capire il motivo per il quale avrebbe deciso di cedere a terzi una porzione di edificio, quando invece l’avrebbe ugualmente potuto ampiamente mettere in sicurezza con fondi regionali, dal momento che i progetti, così come per la palestra della scuola di via Calatabiano, erano esistenti almeno dal 2007”.
“Ma la cosa più grave- continua il gruppo politico. che bisogna sottolineare, è che mentre si pensa di cedere i beni che appartengono ai bambini della città di Siracusa all’Università di Catania, l’attuale amministrazione comunale non ha fatto nulla per tentare di recuperare un finanziamento di circa 350.000 euro che è andato perduto e che la Regione Siciliana, negli anni passati, aveva stanziato”.
“Siamo -affermano- veramente ormai alla frutta!Dopo la Provincia, che cede beni dei siracusani all’Università di Catania, anche il Comune di Siracusa sembra avere intrapreso questo percorso”.
“Siamo contrari e ci opporremo con determinazione a questa proposta -sottolineano- emersa ieri sera, che è assolutamente impraticabile, anche perché si avrebbe commistione e promiscuità all’interno dello stesso edificio fra i bambini della scuola materna e gli studenti universitari”.
“E dire che gli attuali amministratori comunali – aggiunge Vinciullo – avevano trovato da ridire sul fatto che avevo messo insieme gli studenti della scuola media di via Gela con quelli dell’Epipoli, ma lì l’azione fu necessaria per abbattere i costi degli affitti e per mettere al sicuro ragazzi che, invece, frequentavano una scuola che non era antisismica, portandoli in una antisismica e comunque su ordini scolastici pari e non come in questo caso”.
“Veramente c’è da invocare la beata coerenza – concludono Vinciullo, Castagnino, Alota, Basile, Salerno e Barone- per capire l’azione amministrativa di questa Giunta che sull’edilizia scolastica ha poche idee e molto confuse e che è stata smentita fortemente perfino dal proprio Ufficio Tecnico con una determina del Dirigente del settore”.