Siracusa- Archiviata all’Urban center di Siracusa la 3° SenoAdunata siciliana, promossa e organizzata da Giuseppe Merlino, dirigente medico radiologo dell’ospedale di Caltanissetta. “Si tratta – spiega Merlino, promotore dell’evento- di un’iniziativa nata dall’analisi obiettiva delle criticità che in ambito di screening mammografico caratterizzano ancora il Sud Italia, creando un divario con il Nord, in termini di adesioni alle campagne rivolte al target di donne maggiormente esposte alle neoplasie al seno, che va dai 50 ai 69 anni.
Un divario le cui dimensioni però potrebbero essere notevolmente ridotte, rispetto a quelle che si rilevano analizzando i dati dei registri delle strutture sanitarie pubbliche, dato che in Sicilia esistono diversi centri per lo screening mammografico, accreditate, convenzionate, a cui alcune donne si rivolgono, bypassando le lettere di invito a sottoporsi agli esami recapitate delle aziende sanitarie provinciali, dunque alterando sensibilmente le statistiche. Un problema a cui si sta ponendo rimedio, cercando di incrociare i dati e quindi avere una visione di insieme più realistica”. “Siamo partiti dalle necessità delle pazienti e degli operatori sanitari- continua Merlino- e stiamo avviando un percorso fatto di confronto, proposizione e non improntato sulle critiche e le polemiche, dato che l’obiettivo comune è quello di ottimizzare il percorso di diagnosi per arrivare a curare le pazienti a cui viene riscontrato un carcinoma mammario”.
“La SenoAdunata è diventata occasione annuale di unificazione di tutte le forze che agiscono per il bene e la salute della donna”. Ha aggiunto Massimo Midiri, presidente regionale della Sirm, la Società italiana di radiologia medica. “Un evento che ha portato alla formazione professionale- prosegue Midiri- con rilascio di certificazione che attesta la specialità di screening mammario a radiologi che hanno valutato, nel loro percorso di approfondimento, ben 5 mila mammografie”.
La formula della condivisione e del confronto sembrano ben funzionare, tanto che la SenoAdunata sta assumendo, di anno in anno, la funzione di “Stati generali della Senologia regionale”, visto che l’organizzazione riesce a mettere attorno allo stesso tavolo istituzioni sanitarie, sociali, politiche, radiologi, senologi, oncologi, chirurghi, tecnici di radiologia, infermieri e soprattutto i pazienti, che con la loro testimonianza consentono di fare il punto sull’evoluzione del servizio assistenziale che le donne ricevono nel prevenire o combattere il cancro alla mammella, ottimizzandolo.
E di passi in avanti la senologia in Sicilia ne ha fatti tanti, come conferma la dottoressa Francesca Catalano, che è riuscita dapprima a far realizzare delle efficienti Breast- Unit, mitigando i fenomeni di migrazione sanitaria, ed oggi, grazie anche al lavoro svolto con la commissione che presiede, in tutta l’isola le donne saranno assistite con un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) unico, che in queste ore è alla firma dell’assessore regionale alla Salute e sarà presto recepito presto dalle direzioni sanitarie provinciali “Questo significa- spiega Francesca Catalano- che la donna riceverà la stessa qualità assistenziale nel proprio domicilio e non dovrà affrontare costosi viaggi per la guarigione. Noi puntiamo a garantire la dignità delle nostre pazienti e ad infondere in loro la convinzione che se si sottopongono in tempo agli screening hanno sempre più possibilità di arrivare ad una piena guarigione”.
“La politica non è stata in silenzio, in questo ambito, non è stata disattenta, anzi ha contribuito a rendere il sistema più efficiente- aggiunge Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della VI commissione regionale Sanità. Se si offrono alle donne le giuste modalità di approccio, psicologico e terapeutico, è chiaro che aderirà con maggiore fiducia alle campagne di screening. Per questo ci siamo impegnati, anche con il contributo dell’assessorato, ad accorciare i tempi, ad esempio, di refertazione, con la doppia lettura della mammografia, in modo da offrire tempi diagnostici certi”.
Sempre la politica non ha fatto mancare la sua presenza nella sala conferenze di via Bixio, dove si sono registrati gli interventi dell’assessore regionale alla Formazione professionale Roberto Lagalla, l’assessore alla Salute Ruggero Razza e anche del senatore Giuseppe Pisani.
L’assessore Lagalla si è complimentato con i radiologi per il lavoro di squadra svolto, che dimostra come i “Siciliani stiano riscoprendo l’armonia del lavoro d’orchestra, quindi condiviso e non individualista”.
L’assessore Razza, dopo aver passato in rassegna alcuni degli obiettivi raggiunti grazie a questo confronto “ a viso aperto” tra addetti ai lavori, istituzioni e pazienti, ha ribadito l’importanza di procedere su questa linea, che consente di valutare , correggere , modificare e migliorare i servizi sanitari offerti. “Il confronto- ha detto Razza- diretto e franco non ha bisogno di essere intermediato dalla politica, perché mi sono stancato di un sistema sanitario siciliano, o meglio non solo siciliano, in cui per far valere i diritti si ha bisogno di chiedere “favori” o il “permesso” a qualcuno”.