Siracusa – Lo spettacolo classico si è spostato dalle sue sedi naturali, i teatri antichi, per raggiungere le periferie, quelle troppo spesso dimenticate della città, come la Mazzarrona a Siracusa.
E’ successo ieri al centro anziani di Grottasanta, dove sono approdati, accolti da calorosi applausi e dal sorriso di stupore dei nonnini evergreen, gli allievi dell’Accademia internazionale d’Arte Spettacolo, l’Aidas, di Versailles, che hanno messo in scena le Rane di Aristofane, diretti dal prof. Carlo Boso.
La felice intuizione di mandare il cast degli esordienti in “trasferta” e creare così un bellissimo incontro intergenerazionale è stata della presidente della circoscrizione di Grottasanta, Pamela La Mesa, da anni in servizio all’Inda, e di Sebastiano Aglianò, responsabile organizzativo del Festival internazionale dei Giovani al Teatro di Palazzolo .
Un’operazione, a costo zero per l’amministrazione comunale e per gli spettatori, che ha dimostrato come la parola riqualificazione spesso non si identifica con i contributi pubblici che si riescono ad ottenere, ma oramai sempre più spesso è frutto di uomini e donne, in questo caso anche ragazzi e ragazze, di buona volontà.
Esperimento riuscito e chissà se non è destinato a diventare itinerante. Una modalità di offrire un momento di grande cultura anche a chi non può permettersi una poltrona a teatro.
A concludere un pomeriggio d’altri tempi, in cui la spensieratezza sembra aver fatto da padrona, tra gli spalti del centro di aggregazione sociale nel cuore del quartiere popolare aretuseo, anche l’omaggio inatteso, fuori programma, da parte dello scenografo Tony Fanciullo, curatore dell’allestimento scenografico del 23° ciclo del Festival dei giovani a Palazzolo, che ha donato al quartiere una installazione dallo stesso realizzata.
Un presente molto gradito che abbellirà un luogo di memoria vivente, di storia contemporanea, come questo centro di anziani, che dimostrano con le loro attività come l’importante nella vita sia la condivisione, la compartecipazione.
Un’iniziativa “corroborante” per la presidente del quartiere Pamela La Mesa, che ha già in mente qualche altra idea per svegliare una zona destinata a dormitorio, dove la gente ha sete di vivere, di avere l’opportunità di fare, di assaggiare quegli eventi che spesso guarda da lontano, con l’occhio malinconico di chi vorrebbe ma non può.
L’arte, la letteratura sono collanti universali che attaccano anche sul popolo meno colto e possono essere quelle chiavi di volta per spronare gli “umili” dalla rassegnazione, invitandoli a alzare la testa e a lottare per ottenere di meglio, per vedere rispettato il diritto a una esistenza migliore.
Un pezzo di Siracusa, dunque, da imparare ad amare …ma soprattutto a rispettare e a riscattare.
Mascia Quadarella