Siracusa- Ci sono persone che lasciano il segno, nel cuore di chi le ha incontrate, ma anche l’esempio per la società in cui si sono tanto adoperate, sostenendo coloro i quali non avrebbero avuto altrimenti la forza o la possibilità di rivendicare i propri diritti.
Grazia Girmena, portavoce del Terzo Settore a Siracusa, scomparsa ieri prematuramente, stroncata da un tumore, ha lasciato entrambi, assieme ad un carico condiviso di tristezza.
Grazia era abituata a condurre le battaglie, anche le più difficili, con audacia ed ottimismo.
Aveva, infatti, ingaggiato la sua lotta contro il cancro a testa alta, senza cedere alla rassegnazione, contrastando i colpi di quel “nemico” che le portava via via le forze, ma non la voglia di amare e di darsi agli altri senza risparmiarsi, assecondando il richiamo dell’altro in difficoltà, specie se si trattava di un bambino.
Sfoderando, fino all’ultimo, il suo sorriso rassicurante, che faceva splendere quel volto dagli occhi scintillanti incorniciati dalla chioma ramata, in molti avevano avuto l’illusione che ce l’avrebbe fatta, che sarebbe rimasta ancora, che avrebbe resistito e vinto. Lei che era la personificazione di un inno alla vita, purtroppo, però non è riuscita a sfuggire alla morte, che l’ha sottratta, in questo inizio d’anno, all’affetto dei suoi cari, dei suoi amici e dei suoi tanti estimatori.
Il grido di dolore degli amici, parenti, colleghi e esponenti del Terzo settore siracusano, ieri, si è avvertito sulle pagine dei social, stracolmi di pensieri d’affetto per questa grande donna che ha dato il suo contributo per migliorare le condizioni di chi soffre.
Commovente il saluto di Cristina Aripoli, dell’associazione Zuimama, che ha riservato all’amica una frase in cui viene sintetizzata l’importanza della qualità del tempo che si trascorre con le persone care e non la quantità, o del segretario generale della Cisl Paolo Sanzaro.
Domani le esequie, nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, alle ore 10.
Mascia Quadarella