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Un teatro greco sorridente ieri a Siracusa con “Le Rane” dall’accento siculo di Ficarra e Picone – VIDEO-

Siracusa- E’ stato lo spettacolo “classico” più atteso di questo ciclo di rappresentazioni dell’Inda al Teatro greco di Siracusa, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti. “Le Rane” di Aristofane, con protagonisti indiscussi i due attori siciliani Salvo Ficarra e Valentino Picone, che hanno suscitato in questo debutto la curiosità di grandi e piccini , hanno infatti registrato il favore della migliore e disinteressata critica: quella del pubblico.

I professionisti della risata genuina, spontanea, nata da un duetto consolidato e compensativo, hanno regalato momenti di leggerezza agli spettatori dell’antica cavea siracusana, rimbombante di allegria e di applausi  più che sentiti .

Dioniso e Xantia, alla ricerca della “poesia” perduta, sono stati esilaranti, accattivanti, coinvolgenti e soprattutto amabili, talmente tanto da rendere “un  itinerario goliardico” il cammino verso gli inferi, rimarcando l’attaccamento ai sette vizi capitali di alcuni morti, tra cui un’anima incontrata lungo il cammino, pronta a far riemergere la sua indole di affarista senza scrupoli, negando loro l’aiuto per trasportare nell’aldilà i pesanti bagagli, per non essersi messo d’accordo sul prezzo del facchinaggio:  “Cosa d’ammazzarlo se non fosse già morto- hanno commentato il dio greco e il suo servitore dall’accento siculo.

Maestose anche le interpretazioni degli altri attori e originali le trovate sceniche, dal gigantesco Plutone marionetta,dai modi gentili e perentori.agli elementi architettonici essenziali, rispettosi della sacralità dei luoghi;  dalle esotiche coreografie, alle melodie dei SeiOttavi.

Il singolar tenzone tra i due poeti Eschilo ed Euripide, a suon di rime ed aforismi, ha rappresentato la dualità societaria di tutti i tempi: da un lato l’ancoraggio alla tradizione, dall’altro l’ardore della trasgressione, da un lato la saggezza come porto sicuro, dall’altro la spregiudicatezza che valica gli stereotipi, cercando la risposta in una bilancia, che dovrebbe rappresentare il giusto equilibrio, quello che poi alla fine difficilmente si trova nella vita di tutti i giorni, “corrotti” dalla “cattiva politica”.

Una sperimentazione ben riuscita, suffragata da una standing ovation protrattasi per diversi minuti, con la soddisfazione di chi ha conquistato la fiducia del pubblico non tradendo la propria personalità artistica.

Il servizio di Mascia Quadarella

 

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Giornalista