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Un’opera di Lela Pupillo ispira il manifesto del 54°ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa

Siracusa- Il manifesto del 54° ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa è  ispirato alle suggestioni suscitate dall’opera di  un’artista del posto, Lela Pupillo. R’ questa una delle anticipazioni sull’evento culturale più atteso dell’anno, fatta  questa mattina, a Palazzo Greco, storica sede della Fondazione in corso Matteotti, dal commissario straordinario Pier Francesco Pinelli e dal suo staff. Nell’attesa che il palco sacro della Neapolis torni ad animarsi, dal 10 maggio al 9 luglio, con gli spettacoli dai temi “universali”,   si avverte il fermento dei preparativi e Palazzo Greco diventa fucina di idee e di progetti. Quest’anno il programma prevede, come da tradizione, la messa in scena di  due tragedie,  “Eracle” di Euripide, diretto da Emma Dante ed “Edipo a Colono” di Sofocle, per la regia di Yannis Kokkos,  e una  commedia “I cavalieri “di Aristofane, diretta da Giampiero Solari.
Il manifesto 2018
Il manifesto nasce da un’opera dell’artista siracusana Lela Pupillo e dal lavoro di elaborazione grafica di Carmelo Iocolano. A raccontare la propria opera è stata la stessa Lela Pupillo. “Una macchia rossa di acrilico molto liquido che si muove sul foglio creando molteplici suggestioni – ha dichiarato l’artista -. La macchia viene bloccata da una fitta rete di scrittura automatica, impropriamente chiamata frattale, che rimanda all’uniformità nel tempo delle azioni e delle passioni umane, per cui noi oggi possiamo parlare di attualità della tragedia”.
“La presentazione del manifesto è per noi una tappa importante nell’avvicinamento alle rappresentazioni classiche – sono state le parole del commissario straordinario Pinelli -. Tradizionalmente, grazie a un’idea dell’associazione Amici dell’Inda e in particolare di Enrico Di Luciano, il manifesto viene sviluppato attorno all’opera di un’artista contemporaneo”.
  L’idea di aprire i locali di Palazzo Greco all’arte contemporanea
Il commissario della Fondazione Inda ha poi annunciato un’ altra importante novità, che contribuirà ad arricchire l’offerta culturale del capoluogo, creando una linea di continuità ideale e concreta tra passato e presente.
“Stiamo lavorando alla realizzazione di un piccolo sogno – ha detto Pinelli -. Vogliamo che i locali della Fondazione Inda diventino uno spazio espositivo di arte contemporanea. E’ un sogno che possiamo realizzare anche grazie alle donazioni all’Inda da parte degli artisti che hanno lavorato per noi nel corso degli anni”.
Nel corso della conferenza di questa mattina, il commissario della Fondazione Inda ha infatti presentato anche un’opera donata all’Inda da Paolo Scirpa, autore del manifesto del 51° ciclo di rappresentazioni classiche. Lela Pupillo ha invece donato alla Fondazione il bozzetto dell’opera protagonista del manifesto per il Festival 2018. “Non vogliamo che queste opere restino sotto chiave – ha aggiunto il commissario Pinelli – ma che siano disponibili e fruibili alla città, insieme ai nostri preziosi materiali d’archivio”.

Interventi in conferenza 

Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche Giuseppe Piccione, presidente dell’associazione Amici dell’Inda, e il critico d’arte Ornella Fazzina con un intervento su Lela Pupillo e sull’opera utilizzata per il manifesto. Fazzina ha anche letto una breve lettera di Paolo Scirpa sulla donazione della propria opera alla Fondazione Inda.

Mascia Quadarella

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Giornalista