Siracusa – “Vai a dirlo a un padre o ad una madre ottantenni che lo Stato, per cui lavori, non ti paga e che hai bisogno continuamente di prestiti per andare avanti. Non ci credono e noi siamo costretti a mortificarci, a fargli capire che senza il loro aiuto non possiamo far fronte alle spese ordinarie per la sopravvivenza delle nostre famiglie”. A parlare, uno per tutti, è un dipendente dell’ex Provincia di Siracusa, oggi Libero consorzio comunale, durante il sit-in organizzato ieri mattina, davanti la sede della Prefettura, in Piazza Archimede.
Una protesta pacifica, che potrebbe ripetersi anche oggi, perché dei 5 stipendi arretrati dovuti a questi impiegati pubblici, solo due ne sarebbero arrivati e nemmeno a tutti.
La politica, intanto promette, ma i risultati portati in queste case “dissestate”, dalla mancanza di reddito mensile certo, sono sicuramente scadenti.
” Io e mia moglie- aggiunge un altro manifestante- mettiamo tutti giorni la benzina e ci spostiamo da un altro comune della provincia. I soldi chi ce li dà? Mia suocera, sulle cui spalle stiamo campando”.
” Siamo avviliti- dichiara un uomo di mezza età, ancora lontano dalla pensione, ma evidentemente stanco, afflitto dai problemi di ordinaria amministrazione familiare- non riusciamo a garantire un minimo di sicurezza ai nostri figli, che non sappiamo come fare studiare”.
” Devono pensarci, devono agire, non devono solo parlare e fare passerella i politici”, aggiunge una donna che riesce ancora a mantenere un sorriso di circostanza.
Al suo fianco, invece, chi è stanca di inghiottire, sussurra con un filo di voce, spezzato dalla collera: ” Vergognatevi, state giocando sulla nostra pelle”.
Mascia Quadarella